rimaye walking

LABORATORIO ITINERANTE IN QUOTA

a cura di Silvia Dezulian e Filippo Porro
guida/accompagnatore variabile
performance con Silvia Dezulian, Lorenzo Morandini, Filippo Porro e Gloria Trolla

I Rimaye Walking possono essere organizzati nei pressi di ghiacciai esistenti o estinti e in paesaggi che un tempo li ospitavano, modellati e trasformati dalla loro azione, come sentieri/percorsi glaciologici segnalati.
Sono aperti e nascono con la funzione di condividere il processo artistico di uno spettacolo a comunità di escursionisti, appassionati di montagna, amanti della natura, sensibilizzare su tematiche ambientali quali scioglimento dei ghiacciai, cambiamento climatico, innalzamento e acidificazione degli oceani, e sperimentare una modalità differente di approccio con il paesaggio montano attraverso pratiche di movimento che cercano di invertire la centralità con cui l’uomo si pone rispetto all’ambiente che lo circonda.

Durante le escursioni la compagnia conduce un laboratorio itinerante proponendo alcune pratiche di movimento e di osservazione in natura ispirate alla composizione e all’azione dei ghiacciai e degli strati di roccia che nel tempo hanno formato l’ambiente alpino. Camminando si alternano momenti di divulgazione scientifica e sensibilizzazione ambientale affidate ad una guida locale (glaciologo, geologo, guida alpina, paesaggista, accompagnatore di media montagna…), a momenti di esercizi coreografici che porteranno i partecipanti ad entrare in empatia con il paesaggio attraverso il proprio corpo.

E’ possibile organizzare in concomitanza con il laboratorio alcuni momenti performativi site-specific ispirati allo spettacolo in teatro Rimaye_un disvelamento materico, per un’esperienza ancora più immersiva.

N° partecipanti: massimo 30 persone (termini e modalità di partecipazione vengono definiti insieme all’ente organizzatore).
Durata: dipende dalla lunghezza del percorso individuato, non si esclude la possibilità di organizzare un’escursione su due giorni se presente un rifugio/pernottamento per i partecipanti.

La montagna invita ad un movimento verticale e farne esperienza è un costante esercizio di prospettiva e di messa in discussione di se stessi in un continuo dialogo tra umano e non umano. In quest’ottica, i ghiacciai diventano un evento vitale di cui fare esperienza, che si svelano attraverso l’esercizio fisico e filosofico del camminare alla ricerca delle tracce del loro movimento. I crepacci che aumentano, i seracchi che crollano e la drastica ritirata della loro massa raccontano il presente, ma è nell’assenza che il loro essere si rivela maggiormente; tra antiche o recenti morene, massi montonati ed enormi massi erratici, in un gioco tra visibile e invisibile, presente, passato e futuro si intrecciano facendo emergere la potente azione dei ghiacciai sul paesaggio in una temporalità sovrumana. Questo approccio empirico insieme ad un costante esercizio immaginifico di comparazione tra corpo glaciale e corpo umano a livello materico, dinamico-qualitativo e introspettivo, hanno dato inizio alla ricerca artistica e coreografica di Rimaye.