un attraversamento
un’azione fuori posto di e con Filippo Porro
progetto sonoro Biagio Cavallo
consulenza informatica Francisco Bertorello
produzione Pluraldanza | AZIONIfuoriPOSTO
co-produzione Campsirago Residenza/Scarlattine Progetti
con il sostegno di Dancescapes/Bodyscape promosso da Danza Urbana ETS, con il contributo del MiC e la collaborazione di h(abita)t – Rete di spazi per la danza e ORA – Orobie Residenze Artistiche
con il supporto di IN SITU PLATFORM, cofinanziato dal Programma Creative Europe dell’Unione Europea
vincitore Dancescapes/Bodyscape 2024
vincitore IN SITU PLATFORM 2025-2028 – OPEN CALL#1

Sogno al campo come ad un possibile luogo di riconciliazione e cura, di incontro e condivisione, dove lavoro e immaginazione possono dialogare nella fatica fisica e nell’attimo di riposo che ne consegue: un evento che si manifesta e si svela gradualmente nell’attraversare i suoi spazi a piedi, con fatica, facendone esperienza collettiva.
Sogni al campo è concepito come un’azione collettiva in cui i corpi in cammino, come in una processione, diventano strumento per attraversare e ri-abitare il paesaggio rurale. Un attraversamento che mira simbolicamente a riconnettere i campi al loro ruolo di ambiente di condivisione e collettività, affrancandoli dalla sola resa economico-produttiva.
I partecipanti (performer e comunità locale) portano con sé delle cassette in plastica rossa mentre camminano nel campo. Le cassette, elemento direttamente collegato all’infanzia dell’autore, si trasformano da strumenti di lavoro in oggetti multifunzionali con cui interagire con il paesaggio; da un lato diventano strumento di azione nello spazio e relazione con gli altri, utilizzandole come seduta/supporto con cui scegliere un punto di vista e come elementi di una scultura collettiva realizzata dagli stessi partecipanti. Dall’altro si fanno vere e proprie ‘casse’ che emettono suoni live, registrati in field recording e interviste raccolte durante la fase di ricerca con la comunità locale.
Attraverso scrittura coreografica, pratiche partecipative e un utilizzo poetico della tecnologia, il lavoro riflette su un possibile futuro sostenibile, evocando il passato contadino e interrogando il presente, dove cambiamento climatico, sfruttamento intensivo del suolo e sviluppo tecnologico dell’agricoltura hanno fortemente alterato il paesaggio, gli usi e le tradizioni del campo.
